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Argomento trattato al Centro Ederel
Info e iscrizioni: segreteria Nunzia 335.6464259 - segreteria amm.va Raffaella 393.9715464 Il viaggio dei sette chakra, comincia con il primo, situato alla base della spina dorsale, base dell’intero sistema, primo su cui tutti gli altri chakra devono riposare. Da ciò l’importanza di questo primo chakra, connesso all’elemento terra, a tutte le cose solide terrestri, la salute, la sopravvivenza, l’esistenza materiale e monetaria. Il nome in sanscrito è Muladhara, cioè radice, il nervo sciatico scendendo dalla zona sacrale lungo le gambe è il più grande nervo periferico del corpo e funge come una radice per il sistema nervoso. I piedi, le gambe toccano il terreno sotto di noi, tramite loro il sistema nervoso si connette alla terra (elemento del primo chakra) che ci attiva costantemente verso il basso (gravità) e questa forza ci mantiene sempre connessi al pianeta, radicati a tutto ciò che è materiale. Gli indù ritraggono questo chakra come un loto con quattro petali all’interno del quale si trova un quadrato. All’interno di questo si trova un piccolo triangolo con la punta rivolta verso il basso da una colonna di energia che rappresenta Susumna, rappresenta la forza del chakra orientata verso la terra. Nel triangolo si trova la dea Kundalini avvolta intorno al Lingam di Shiva che punta verso l’alto. Sotto il triangolo vi è un elefante con sette proboscibi, detto Airvata, che appunto rappresenta la qualità pesante di questo chakra, invece le sette proboscidi rappresentano le sette strade che si aprono cioè i sette chakra. Possiamo anche associare il dio Ganesha con la testa di elefante, signore degli ostacoli, proprio a rappresentare le basi solide e la fisicità. Altre deità ritratte nel quadrato sono il Brahma bambino dai cinque volti, che disperde la paura, e Dakini, la manifestazione di Shakti, con la lancia, il teschio, la coppa e la spada. Nel centro si trova il simbolo del suono Lam, che si pensa contenga l’essenza di questo chakra. Nel corpo, il primo chakra è localizzato nel perineo, tra l’ano e gli organi genitali. Corrisponde alla parte della spina dorsale detta coccige e alle ultime vertebre lombari. Questo chakra è collegato alla parte solida del nostro corpo, alle ossa, l’intestino crasso (dove passa la sostanza solida) e il corpo di carne nel suo insieme. pertanto essendo i chakra dei vortici di energia, il primo chakra risulterà denso, è Tamas nella sua essenza, inerte, fermo. Quando la nostra sopravvivenza è minacciata, nasce la paura. Questa è un demone del primo chakra , affrontare la nostra paura può essere un modo per contribuire a risvegliare il primo chakra. #centroyogaederel
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Argomento trattato nel Centro Ederel
Info e iscrizioni: segreteria Nunzia 335.6464259 - segreteria amm.va Raffaella 393.9715464 L’universo è composto da vorticanti ruote di energia, dalle grandi galassie a spirale, ai milioni di atomi che ruotano intorno ad un granello di sabbia...fiori, tronchi degli alberi, pianeti e persone ...TUTTO è composto da piccole ruote interne, che ruotano sulla grande ruota della terra, che orbita attraverso lo spazio. Nel nucleo interno di ciascuno di noi ruotano sette centri di energia detti “chakra”. Ciascuno di essi riflette un aspetto della coscienza essenziale per la nostra vita. Insieme, i sette chakra, formano una profonda formula di completezza che integra mente, corpo e spirito, pertanto sono uno strumento importante per la crescita personale. Il termine chakra è un termine sanscrito che significa “ruota” o “disco”, e indica un punto dove si incontrano corpo e mente. I chakra sono detti anche “loto” perchè ricordano e simboleggiano i petali del fiore che metaforicamente descrive l’apertura di un chakra. Il fiore di loto, come sappiamo, è sacro in india, crescendo nel fango, simboleggia il percorso di crescita da un essere primitivo alla piena fioritura della coscienza, infatti rispecchia il chakra di base, radicato nella terra, che si evolve, sale nel loto dai “mille petali” che troviamo invece nella sommità del capo. Come il loto, i chakra hanno i petali che variano e aumentano nel numero man mano che si va verso l’alto. I chakra sono legati alla scienza e alla pratica dello yoga, la prima citazione risale ai Veda (vale a dire “conoscenza”), questi scritti derivano da una tradizione orale ancora più antica della cultura Arya, una tribù indoeuropea che si ritiene abbia invaso l’India nel secondo secolo a.c. a bordo di cocchi, infatti il significato “ruota”, si riferisce proprio alle ruote dei cocchi. Questa parola era anche una metafora del sole, la grande ruota che attraversa il cielo come un cocchio fiammeggiante. La ruota indica anche il ciclo eterno del tempo chiamato “kalacakra”, la ruota rappresenta l’ordine celeste e l’equilibrio. Dopo i Veda vennero le Upanishad, o insegnamenti di saggezza, che venivano tramandati da maestro a discepolo. Dei riferimenti ai chakra come centri psichici della coscienza li troviamo nelle Upanishad delloYoga e successivamente negli Yoga Sutra di Patanjali (200 a.c.) Con la tradizione Yoga dell’ottuplice sentiero, questa tradizione dualistica, affermava che la natura e lo spirito sono separati e grazie a pratiche ascetiche e la rinuncia alla propria natura istintiva come percorso per raggiungere l’illuminazione. Solo nella tradizione tantrica non dualistica i chakra e kundalini diventarono parte integrante della filosofia yoga. Gli insegnamenti tantrici sono un intreccio di molte tradizioni spirituali dell’ India, che presero piede nel sesto e settimo secolo d.c., come reazione alla filosofia dualistica dei secoli precedenti. Esistono sette chakra fondamentali, che si trovano all’ interno del corpo sottile e si intrecciano con il corpo fisico. Il corpo sottile è il corpo psichico, non materiale, che si sovrappone al nostro corpo terreno. Nell’ aura, che è la manifestazione esteriore del corpo sottile il campo di energia appare come una luce chiarissima che circonda il corpo fisico. Nella psicologia yoga, il corpo sottile è suddiviso in cinque involucri di vario spessore, detti Kosa (Annamaya Kosa, il corpo fisico,Manomaya Kosa, l’involucro mentale, Pranayama Kosa, l’involucro energetico costituito da Prana, Vijnanamaya Kosa, l’involucro della conoscenza ,Anandamaya Kosa o involucro della beatitudine). Secondo la fisiologia, i sette chakra sono posizionati accanto ai sette principali gangli nervosi che fuoriescono dalla spina dorsale. E’ importante sapere che secondo testi indiani antichi esistono due chakra minori, il chakra “Soma”, situato sopra il terzo occhio; e “l’Ananadakanda Lotus” del chakra del cuore che contiene il celestiale albero del desiderio. Via diamo appuntamento al prossimo articolo con il nostro personale percorso nel mondo dei chakra…….. NAMASKAR #CentroYogaEderel Camminando tra campi in fiore, viene da chiedersi ...
questi colori, profumi la loro energia come agiscono sull’ essere umano? La risposta è stata data da tanti ricercatori sulla via del benessere, dal dott. Bach a Yogananda … tutti sentivano che questo loro potere riequilibrante veniva dalla similitudine dell’Essere Naturalis con Umani e Animali e non solo; per la terapeutica antica di Ippocrate e Paracelso le similitudini si espandevano dal cielo alla terra … come in alto così in basso … simili per archetipi e pianeti che ci governano come l’universo che ci stà intorno. Nasce da questo antico e attuale sapere la Floriterapia Spontanea, un metodo di terapia vibrazionale che traspone nelle Essenze l’energia dei Fiori, e che considera l’individuo nella sua globalità e per la sua unicità, sulla via della trasmutazione alchemica. Non importa quale sia il sintomo che si presenta, ma come l’individuo si rapporta al sintomo. La floriterapia non combatte la malattia, ma sviluppa le qualità che ci permettono di superarla. La nuova scienza di frontiera ci ha spiegato che tutto è vibrazione, possiede una frequenza ed è pertanto risintonizzabile, se deviata. Le Essenze floriterapiche fungono da diapason vibrazionale che entra in risonanza con il nostro sistema sottile e lo accorda, permettendoci così di ritrovare il nostro benessere a tutti i livelli del nostro corpo. La Floriterapia si diffonde ogni giorno sempre di più, non è più alla stregua di terapia alternativa di nicchia, essa è finalmente stata acquisita dal grande pubblico, apprezzata per la sua efficacia e mancanza di effetti collaterali. Così quando si intraprende questo percorso di studio non si guarda al fiore in particolare, la ricerca si porta e si fissa sulla possibile trasmutazione che lo stesso apporta in una qualsiasi emozione. Poco si può dire su questo percorso … l’invito è: VENITE A SPERIMENTARE E TRASMUTARE CON NOI |
"Affidati alla vita in assenza di credenze
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