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Il sistema nervoso autonomo è parte del sistema nervoso periferico e si occupa di tutte quelle funzioni che non sono controllate dalla nostra volontà.
Per fare un esempio, quando ci mettiamo a correre, automaticamente il ritmo cardiaco accelera e nel momento in cui ci fermiamo automaticamente il ritmo cardiaco decelera. Se abbiamo paura, anche in questo caso il ritmo cardiaco accelera in modo automatico. Queste funzioni avvengono appunto grazie al sistema nervoso autonomo. Esiste però anche un aspetto sottile di questo sistema. Infatti tale sistema non è solo il mezzo per la propagazione degli impulsi nervosi, ma anche il mezzo per la diffusione e l'uso delle nostre energie interiori. Vediamo come attivare il mezzo per la diffusione e l'uso delle nostre energie interiori Il sistema nervoso autonomo è suddiviso in due sistemi: il sistema nervoso simpatico e il sistema nervoso parasimpatico; essi hanno delle funzioni antagoniste: quella di stimolare il primo e quella di inibire il secondo. Per cui sarà il sistema simpatico ad accelerare il ritmo cardiaco (nel caso dell'esempio visto) e sarà il parasimpatico a riportare il ritmo cardiaco alla normalità. Questo è, grossomodo, ciò che si conosce a livello fisico. In particolare questo sistema a livello sottile si suddivide in tre canali energetici:
Attivando il canale centrale, il nostro Sushumna Nadi, è possibile non solo reintegrare l'energia che è stata esaurita, ma anche riportare alla normalità il nostro sistema energetico. Inoltre, tramite la complessa ed estesa rete di connessioni interne, il nostro sistema nervoso si rivela essere anche un sistema che costantemente monitora il nostro stato interiore; per cui in ogni momento ci è possibile sapere come stiamo, ovvero siamo in grado di fare un auto-diagnosi. Fino a che questo meccanismo non si mette in atto dentro di noi, non ci si rende conto del grande valore e dell'aspetto innovativo che esso presenta. Mai prima d'ora è stato possibile rendere disponibile a livello di massa una tale conoscenza: queste conoscenze erano riservate a pochi, pochissimi maestri dello yoga. Come fare per attivare il proprio sistema nervoso autonomo? Anche in questo caso la risposta è semplice, è semplice - naturalmente - nel caso in cui la si conosca. Da tempi remoti, è nota la conoscenza del nostro sistema sottile e della presenza nel nostro osso sacro (probabilmente i greci avevano intuito il suo valore nel nominarlo così) di un'energia chiamata in sanscrito Kundalini. La Kundalini si trova nel nostro osso sacro fin dalla nascita e rimane così, in uno stato latente, a meno che non venga risvegliata. Il risveglio della Kundalini non può essere forzato, ma può avvenire solo in modo naturale, proprio come ogni processo vivente. Una volta che questa energia viene risvegliata, essa sale su per il canale centrale e fuoriesce dall'osso della fontanella (sulla cima della testa, in corrispondenza del Sahasrara chakra) per andarsi ad unire con l'energia cosmica onnipervadente; questa connessione è detta Yoga, che significa appunto "unione". A questo punto è chiaro come sia possibile attingere ad una fonte di energia infinita, che andrà quindi ad aiutare i canali Ida e Pingala a riequilibrarsi. Questa energia è, come dicevamo, in grado di attivare il sistema nervoso autonomo, nel senso che ci permette di percepire il nostro stato interiore sulle nostre mani (in modo analogo alla riflessologia) attraverso dei chiari segnali che possiamo imparare ad identificare. Questo meccanismo - davvero molto semplice ed immediato, tanto che anche i bambini sono in grado gestirlo - viene detto Realizzazione del Sé. In effetti, il miglioramento della salute è solo un "effetto collaterale" del ripristino del nostro stato di equilibrio interiore, ma il fine ultimo dello Yoga è quello di realizzare se stessi completamente. #centroyogaederel
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I numerosi benefici dello yoga per la salute sono ormai noti, non solo nell’esperienza “empirica” di chi fa yoga e, con la pratica, sperimenta in prima persona una crescente sensazione di benessere, ma anche nella ricerca scientifica condotta in ambito medico.
Forse può suonare persino un po’ banale, ormai, osservare che praticare le asana rende il corpo più forte ed elastico, distende la schiena, aumenta la capacità polmonare o riduce lo stress nervoso… D’altra parte, “fare attività fisica fa bene”, lo sappiamo tutti istintivamente - ma è davvero tutto qui? In realtà il legame tra yoga, salute e guarigione è ben più complesso e articolato: la Yogaterapia (o Yoga Terapia) è infatti un approccio allo yoga sofisticato, che unisce tradizioni filosofiche antiche e la moderna scienza medica, proponendo l’uso dello yoga per alleviare specifici disturbi della salute, per aiutare a risolverli e, soprattutto, per prevenirli. “È più facile prevenire che curare” è il presupposto di tutta la terapia yoga. È un presupposto dal sapore moderno (oggi la medicina allopatica occidentale dà grande importanza alla prevenzione, ma è ancora una faccenda relativamente “recente” rispetto alla storia della medicina), ma lo Yogaterapia affonda le sue radici in una saggezza molto antica, il pensiero filosofico della medicina vedica, diffuso in India tra il 1500 e il 500 a.C., e della sua successiva evoluzione nella tradizione ayurvedica. Le radici antiche della Yogaterapia Anche se si trattava di una forma di medicina molto primitiva, i saggi della tradizione vedica (e poi ayurvedica) avevano intuito concetti sofisticati come quello della psicosomatica: ritenevano che una delle principali cause della malattia fosse la “trasgressione alle leggi del Dharma” (le regole spirituali, morali e sociali alla base del Tutto), che porta infelicità all’anima e questa, a sua volta, causa dolore e malattia al corpo e alla mente. Secondo la tradizione dell’Ayurveda, per ottenere la guarigione occorrono un medico competente, una medicina efficace, l’ascolto e l’attenzione intensa del medico verso il paziente e la ferma volontà del malato di guarire: la consapevolezza su questi ultimi due elementi, nonostante siano fondamentali, è stata a lungo decisamente carente nella medicina allopatica (e purtroppo lo è spesso ancora oggi).La medicina ayurvedica ancora oggi in India è ufficialmente riconosciuta dal governo a fianco della medicina occidentale, è conosciuta in tutto il mondo ed è fonte di insegnamenti preziosi per mantenere il corpo in buona salute. L’Ayurveda insegna che la disciplina, sia sul piano morale che fisico, è fondamentale per mantenere il corretto funzionamento dell’organismo; lo yoga ci fornisce proprio le indicazioni morali, i consigli per lo stile di vita, le tecniche e le pratiche da rispettare per promuovere o ristabilire questo equilibrio. Le tensioni psichiche creano, come si è visto, dei blocchi energetici i quali, a loro volta, generano delle disfunzioni delle ghiandole e degli organi del corpo fisico. Anche muscoli e articolazioni risentono di tali tensioni psichiche. Con la pratica delle posizioni, il fenomeno viene invertito. Grazie alla consapevolezza crescente delle tensioni muscolari e degli squilibri respiratori, e attraverso il rilassamento muscolare e la regolarizzazione del respiro, l’energia circola meglio nel Pranayama-Kosha e agisce sugli organi e la psiche. Il benessere che si prova allora non significa che si sia raggiunto qualche traguardo importante: esso è semplicemente dovuto alla circolazione del sangue, al movimento dell’energia, al migliore funzionamento dell’organismo e al rilassamento del sistema nervoso. La pratica regolare dello yoga consente di alleviare, se non di guarire completamente, problemi fisici diversissimi che rendono difficile la vita quotidiana (asma, allergie, diabeti minori, insonnie, problemi intestinali ecc.). #centroyogaederel.com L’aikido è un’arte marziale giapponese che risulta essere particolarmente indicata per i bambini e le bambine. Esso lavora sull’attenzione, sulla disciplina, sull’educazione al movimento tramite una commistione di ginnastica, gioco e tecniche di concentrazione e di equilibrio.
Attraverso il gioco e il movimento i bambini si educano all’attenzione, alla precisione del gesto e, grazie alla peculiare caratteristica non violenta di questa arte marziale, a relazionarsi con gli altri senza contrasti, al rispetto e alla conoscenza reciproca. Lo scopo delle lezioni è quello di far sperimentare ai bambini quanto l’unione mente-corpo possa dare energia, calma e decisione, fornendo loro un prezioso aiuto anche nella quotidianità. Se questo non basta, ecco dei validi motivi per praticare l’ aikido:
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"Affidati alla vita in assenza di credenze
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