BLOG EDEREL
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Un granello di polvere contiene tutto l’universo. Quando un fiore si apre, il mondo appare. (Proverbio Zen)
L'utilizzo di incenso produce effetti benefici sull'organismo che dopo una seduta di aromaterapia con questo prodotto risulta ritemprato e rinvigorito. Bruciare le essenze fa parte della storia dell'umanità fin dalle origini. L'uomo ha scoperto molto presto la forza del calore del fuoco, ma anche l'arte meravigliosa di mettere delle erbe, delle radici e delle resine sulla cenere calda e lasciare sprigionare i loro profumi. Nei tempi antichi l'uomo dipendeva molto di più di quanto faccia oggi dal suo olfatto. I cacciatori e i raccoglitori dovevano poter letteralmente fiutare il pericolo, che poteva essere rappresentato da un temporale in arrivo o da bestie feroci, per potervi sfuggire. Grazie al senso dell'olfatto si riusciva anche a distinguere che cosa era commestibile da ciò che non lo era. In quei tempi antichi la connessione con la natura era ancora molto intensa. I nostri antenati scoprirono sicuramente molto presto quali forze sprigionassero certe piante una volta lasciate bruciare, e come il profumo delle sostanze che bruciavano potesse avere degli effetti profondi su di essi. Si sviluppò così molto presto una vera e propria cultura delle essenze da bruciare:
L'odore è legato strettamente alla nostra percezione e al nostro corpo emozionale. Tuttavia, quando si fanno bruciare delle parti vegetali, accade molto più del momentaneo stordimento causato dal profumo che si sprigiona. L'elemento igneo contribuisce a questo, in opposizione all'evaporazione, agendo come tramite e come trasformatore. Delle sostanze materiali grezze, bruciando, si trasformano in fumo, il quale trasporta l'essenza della sostanza bruciata a un livello più sottile. In questo modo si instaura un collegamento con i piani più elevati e più sottili. Le componenti aromatiche sottili, contenute nelle sostanze bruciate, vengono liberate e spinte verso il cielo, in una nuvola di fumo. Inalandole, le lasciamo penetrare in noi profondamente, e al nostro interno esse vengono a contatto sia con il nostro corpo sia con la nostra anima e il nostro spirito. Allo stesso tempo siamo innalzati nelle regioni celesti; la trasformazione inizia. Usare le essenze e gli incensi fa accadere qualcosa in noi. Dovremmo lasciare agire nuovamente questa magia nella nostra vita! La nostra anima ama i profumi celestiali. Alcune erbe e alcune resine hanno il potere di strapparci dalla depressione spirituale, di aiutarci a rielaborare i dolori dell'animo e a lasciarli andare. Altre stimolano i nostri sensi, anzi proprio la nostra sensualità. Usare gli incensi aiuta la nostra mente a liberarsi dagli eventi della quotidianità, così da potersi collegare liberamente con le altre dimensioni e da lì riuscire ad entrare in contatto con i mondi mistici. I problemi del quotidiano si allontanano e noi scorgiamo il senso più profondo della nostra esistenza. Naturalmente usare gli incensi può anche essere utile per contrastare dei disturbi fisici. Si pensi all'inalazione della canfora che, vi piaccia o no il suo aroma, libera le vie respiratorie e stronca sul nascere alcuni tipi di influenza. Ricordiamo anche l'assafetida, detta anche sterco del diavolo: quasi nessuno percepisce il suo odore penetrante, amaro, come un profumo gradevole, tuttavia è impiegata da secoli come calmante per i nervi e contro il senso di pesantezza allo stomaco; usata come incenso sviluppa perfino un'azione afrodisiaca. La mirra e il garofano hanno un effetto antisettico; il lemongrass agisce come neurotonico e come antidepressivo; il rododendro himalayano è un cardiotonico e potenzia la circolazione; il mastice e l'olibano hanno un'azione disinfettante e anticoagulante. Si potrebbe continuare all'infinito a elencare le proprietà curative delle piante. CURIOSITA' In Egitto si utilizzava il fumo degli incensi per mandare dei messaggi agli dei. Nella cultura orientale invece è tutt’ora molto apprezzato, l’utilizzo degli incensi e dei profumi legati alle piante. I rituali d’incensamento hanno acquisito nel tempo un importante significato nel mondo medico, religioso e magico. Tutt’oggi vengono bruciati gli incensi per pulire e disinfettare le stanze di una casa. In un primo tempo le resine aromatiche più apprezzate nel Medio Oriente furono incenso e mirra, come dimostrano i doni dei Magi al Bambino Gesù, ma se ne fece uso anche nell’ Estremo Oriente, provenienti per lo più dall’ Arabia. A poco a poco gli addetti alla preparazione degli incensi incominciarono a impiegare molti altri ingredienti, tra cui il sandalo, l’ambra grigia, il basilico, la canfora, i chiodi di garofano, il gelsomino, il muschio e il patchouli. Oggi è l’India a produrre gli incensi più raffinati e le sue fragranze finemente miscelate vengono esportate in molte parti del mondo. La Cina invece ha fama di essere la più grande produttrice con milioni di bastoncini e serpentine di tutte le dimensioni. Tuttavia la credenza cinese consolidata da tempo lo vuole una via di comunicazione, una sorta di telefono, tra l’uomo e le potenze divine. Accendere l’incenso è il gesto che avvia la conversazione; quando il bastoncino è consumato, il contatto con l’al di là si interrompe. Altrettanto interessanti, benchè oggi quasi del tutto dimenticati, sono gli impieghi non liturgici che ne sono stati fatti nel corso dei secoli. Tra le più sorprendenti invenzioni della Cina c’era l’orologio a incenso in uso sin dalla dinastia Tang (618-907 d.C.). I primi orologi profumati avevano la forma di sigilli circolari in legno, di circa 30 centimetri di diametro e 2 centimetri e mezzo di spessore. Il sigillo era diviso in 12 segmenti collegati tra loro, ciascuno dei quali rappresentava uno shih, l’ora cinese equivalente a due ore occidentali. L'incenso è elemento essenziale di quasi tutte le offerte religiose in Oriente, da Singapore a Shanghai, da Bangkok a Bangalore, è presente in tutti i templi buddhisti, dove le fragranze si levano dagli innumerevoli bastoncini accesi davanti alle imponenti statue del Buddha. BLOG EDEREL
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"Affidati alla vita in assenza di credenze
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