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Argomento trattato nella scuola di formazione insegnanti Hatha Yoga e Ayurveda
Per info e iscrizioni: segreteria Nunzia 335.6464259 - segreteria amm.va Raffaella 393.9715464 La mente e il corpo non sono entità separate benchè vi sia la tendenza a pensare e agire come se lo siano. La forma materiale della mente è il corpo e la forma sottile del corpo è la mente. La pratica degli asana integra e armonizza entrambi. Sia nel corpo sia nella mente si annidano tensioni o nodi. Ogni nodo mentale ha una corrispondente nodo fisico, muscolare e viceversa. Lo scopo degli asana è sciogliere questi nodi. Gli asana liberano le tensioni mentali trattandole a livello fisico; esse agiscono lungo l’asse somato-psichico, attraverso il corpo fino alla mente. Per esempio, le tensioni emozionali e l’ emotività represse possono irrigidire e bloccare il funzionamento armonioso dei polmoni, del diaframma e del processo respiratorio, contribuendo a originare malattie debilitanti nella forma di disturbi respiratori. Le rigidità muscolari possono verificarsi in qualsiasi parte del corpo: tensione del collo come artrosi cervicale, tensioni del viso come nevralgie, ecc. una serie appropriata di asana, insieme a pranayama, shatkarma, meditazione e yoga nidra, è realmente efficace nell’ eliminare queste rigidità, affrontandole sia a livello fisico sia mentale. Il risultato è la liberazione dell’energia dormiente; il corpo diviene pieno di vitalità e forza, la mente diviene leggera, creativa, gioiosa ed equilibrata. La pratica regolare degli asana mantiene il corpo fisico in condizioni ottimali e promuove la salute anche in un corpo malato. Attraverso la pratica degli asana si libera il potenziale dell’energia assopita e se ne può fare esperienza nella forma di una crescente fiducia in ogni campo della vita. Inoltre gli asana sono designati per avere effetti specifici sulle ghiandole e sugli organi interni e per migliorare l’attività nel sistema nervoso. #CentroYogaEderel
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Gli asana non sono comuni esercizi fisici, sono molto piu’ sottili nel loro effetto, influenzano la mente come il corpo, per i loro effetti che hanno sulle ghiandole endocrine.
Le asana, come descritto da Patañjali, devono essere “stabili e comode”, questo perche’ lo scopo e lo stato da raggiungere, e’ sempre quello meditativo, che non puo’ essere ottenuto se il praticante non ha una padronanza dell’asana tale da poter rimanere seduto comodamente per lungo tempo, senza essere distratto da dolori fisici, o degli arti o scomodita’ nelle postura. La pratica sola degli asana non puo’ portarci alla realizzazione, poiche’ rimane nella fisicita’, e in piccola parte nella sfera psichica. Gli asana purificano principalmente il corpo fisico (annamaya kosa), regolano le secrezioni delle ghiandole e grazie a questo bilanciamento la mente non e’ eccessivamente sollecitata dalle sue fluttuazioni (vrtti), percui se vogliamo controllare le vrtti dobbiamo praticare le asana. Il processo del pensiero non e’ consentito durante la pratica degli asana, bisogna portare ad esempio la consapevolezza (attenzione) al respiro in modo che non vi siano interferenze dovute all’attivita’ mentale. Ogni asana e’ composta da due fasi: dinamica e statica. Nella prima i movimenti devono essere lenti, sicuri e dolci; il respiro deve essere naturale, senza forzature. Per quanto riguarda la fase statica, una volta raggiunta la postura, bisogna mantenerla restando immobili senza sforzo e tensioni. In questa fase bisogna portare la consapevolezza al respiro naturale in modo che la mente non sia disturbata dal flusso dei pensieri. Possiamo classificare gli asana in base ai loro effetti e ai loro meccanismi anatomico-fisiologici in:
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"Affidati alla vita in assenza di credenze
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