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LO YOGA: TECNICA COMPLEMENTARE PER I BALLERINI
Molti ballerini professionisti, o che stanno studiando per diventarlo, non si limitano al quotidiano lavoro in sala ballo, ma usano svariate tecniche alternative per perfezionare alcuni aspetti fisici. A volte si tratta di colmare carenze muscolari, specie negli uomini che devono rinforzare la parte superiore per poter migliorare la tecnica di passo a due, ma più spesso si tratta di un lavoro di miglioramento dell'apertura, vero cruccio per molti danzatori. Nonostante ci siano ancora molti insegnanti convinti che lo stretching consista fondamentalmente nel forzare i tendini il più possibile, e che valga sempre la regola "più fa male meglio è", i ballerini oggi hanno sempre più competenza al riguardo ed hanno imparato le giuste tecniche, meno traumatiche e più efficaci. Si sa che il muscolo, nel momento in cui c'è il dolore, si "difende", contraendosi e non permettendo al tendine di allungarsi. Alcuni danzatori scelgono le moderne tecniche di stretching, che in realtà prendono spunto da più antiche tecniche come lo yoga, e anche se richiede un impegno maggiore in fatto di tempo e volontà, può portare ottimi risultati anche in termini di allungamento muscolare. Se si osservano gli asana, le posture tipiche dell’Hatha Yoga, con l’occhio del danzatore, e soprattutto se si guarda anche al modo con cui si passa da una postura all’altra, la lenta progressione dei movimenti mantenuti e rilasciati porta subito alla mente l’immagine di una danza. È per questo che già da tempo si assiste da più parti allo sviluppo di una particolare forma di Yoga, che punta a affiancare costruttivamente gli asana alla danza. In modo più essenziale, si può definire come lo Yoga della Danza Si pensa che i danzatori classici abbiano un grande controllo dei propri muscoli e una marcata sensibilità relativa al movimento, ma questo è vero solo in parte. Sicuramente c'è un grande controllo dei muscoli delle gambe, e un'abitudine a pensare il corpo, ma l'attenzione è talmente focalizzata su determinate zone da trascurare completamente altre, come ad esempio la schiena, che è costantemente tenuta ma senza una vera attenzione, creando a volte notevoli blocchi muscolari. Inoltre il lavoro sul corpo non avviene attraverso il sentire, ma attraverso il vedere, con l'uso continuo dello specchio. Questo non migliora certo la sensibilità propriocettiva, ovvero la capacità di sentire il movimento e la postura. Proprio nella postura possono esserci impercettibili errori che nel tempo potrebbero portare a gravi problemi fisici, soprattutto considerando che ogni ballerino si trascina dietro piccole o grandi patologie spesso trascurate. Migliorare la sensibilità verso il proprio corpo permette una migliore gestione muscolare, con una riduzione degli infortuni e dei dolori, ma anche un miglioramento tecnico, poiché ballerini con maggiore controllo del movimento e della postura possono raggiungere una più elevata qualità. Imparare a sentire, e quindi a guardare dall'interno, può migliorare questo rapporto, permettendo di sfruttare meglio le personali potenzialità. In conclusione, uscire dagli schemi mentali della danza e sviluppare differenti sensibilità motorie e posturali può rendere più efficace lo strumento di lavoro di un danzatore: il suo corpo. Inoltre è lecito pensare che se il corpo assimila le tensioni emotive, trasformandole in tensioni muscolari, imparando a capire questi segnali, sia possibile gestire meglio lo stress, sempre presente in un lavoro così difficile dal punto di vista psico-fisico. www.centroyogaederel.com
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"Affidati alla vita in assenza di credenze
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