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RICOMPORRE LE LACERAZIONI INTERIORI IN UNA NUOVA E PREZIOSA UNITÀ
Il kintsugi è una tecnica giapponese che consiste nella riparazione della ceramica con oro o argento, utilizzati per ricomporne i frammenti o per mettere in risalto, col materiale prezioso, crepe e linee di rottura, creando in tal modo oggetti unici. Secondo questa prassi, l’imperfezione può generare una bellezza imprevista e originale, se si sa dare valore a ciò che si è “rotto”, anzi alla lacerazione stessa. il WabiSabi (侘寂), una particolare estetica e visione del mondo giapponese, sostiene che il concetto di bellezza stia proprio nell’imperfezione delle cose. Come sintetizza lo studioso Richard R. Powell, «Il WabiSabi nutre tutto ciò che è autentico accettando tre semplici verità: nulla dura, nulla è finito, nulla è perfetto». Oro al posto della colla, errori come opportunità e accettazione dell’imperfezione. Sarebbe bello prendere esempio dai principi del Kintsugi e dall’estetica Giapponese. A ben pensarci, il vaso, con le sue crepe, è davvero una perfetta metafora della vita: mai lineare ma ricca di spaccature, fratture e scissioni. Dovremmo forse provare a mettere da parte la nostra ossessione del perfetto perché, come disse il critico d’arte John Ruskin: «L’imperfezione è in qualche modo essenziale per tutto ciò che sappiamo della vita. E’ il segno della vita in un corpo mortale, vale a dire, di uno stato di progresso e cambiamento». E’ possibile applicare lo stesso concetto nei confronti delle lacerazioni presenti nella nostra vita, passate o presenti, con particolare riguardo alle ferite d’amore e al vissuto in proposito. Attraverso auto-ascolto, disidentificazione, contatto con la natura, riti di guarigione, attività creative, i partecipanti potranno “rivestire d’oro” le proprie esperienze meno felici, cogliendone il significato e i doni che arricchiscono la personalità, e ricucire i frammenti dell’anima col prezioso filo dell’amore e della volontà. Giovanna è un’artista di teatro-danza. Dopo la formazione in architettura a Milano ha iniziato a lavorare in teatro e in televisione come acrobata e ballerina di danza modern- jazz, al fianco di artisti come Dario Fo e Enzo Jannacci. Impegnata nell’attività di associazioni che operano a sostegno di chi ha subito grandi traumi, nel marzo 2018 porta in scena come regista e coreografa lo spettacolo di danza contemporanea “Kintsugi”. Lo spettacolo ha come tema centrale la ricostruzione interiore dopo il trauma subito e l’orgoglio di mostrare le proprie cicatrici, le proprie debolezze e i propri insuccessi, costruendo su quelli la propria prospettiva futura.
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"Affidati alla vita in assenza di credenze
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