BLOG EDEREL
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Il Natale è ormai alle porte e da qualche giorno la sua atmosfera incantata si è diffusa in ogni angolo:
dalle case, alle strade, le lucine, gli alberi colorati e i pacchetti regalo ci ricordano che in questo determinato periodo siamo tutti più buoni. La festa più importante dell’anno porta con sé consuetudini e tradizioni che si ripetono ogni anno da secoli, trasmesse da genitori ai figli fino ai giorni nostri. Ma vi siete mai chiesti quali siano le tradizioni di ogni regione del nostro bel paese? Ripercorriamo idealmente lo stivale e scopriamole insieme! ITALIA DEL NORD PIEMONTE** Il Natale è celebrato attraverso le rappresentazioni di presepi, che per l’occasione vengono esposti al pubblico. Nonostante non sia molto noto, c’è una forte tradizione legata al Presepe che va oltre le più comuni consuetudini legate a questo simbolo indiscusso del Natale. In questa splendida regione infatti, c’è un protagonista del Presepe molto caratteristico: il suo nome è Gelindo e la leggenda narra che sia stato il primo pastore a giungere alla capanna della Natività per omaggiare Gesù Bambino. In suo onore, ogni anno si svolge la Sfilata dei Pastori, o Pastour come dicono in dialetto che rendono grazia al neonato Gesù con dei canti e recite in dialetto alessandrino, dove si mescola il sacro e il profano con riferimenti alla realtà contemporanea con scherzi e battute dei protagonisti. LOMBARDIA** E' sinonimo di Panettone e Panettone è sinonimo di Natale, non solo in Italia, ma in tutto il mondo. La leggenda racconta che questo dolce sia nato casualmente, senza la ricerca di una ricetta elaborata o di ingredienti particolari; sembra che un certo Toni, il garzone di un fornaio, per rendere il pane più sostanzioso visto il freddo invernale e la scarsità di cibo, decise di arricchirlo aggiungendo uova, burro,zucchero, uvetta e frutta candita, regalando così al mondo un dolce che con i secoli diventerà uno dei simboli più conosciuti delle festività. Secondo la tradizione della regione non possono mancare, i mercatini e le bancarelle che animano le vie della città per tutto il mese di Dicembre con oggetti di artigianato e addobbi per l’albero, in particolare a Livigno, dove in tutte le case restano accese le candele, proprio come vuole la tradizione. LIGURIA** La tradizione resta il Ceppo di Natale. A Genova, anticamente, il ceppo veniva donato al Doge, che versava sul tronco vino e confetti tra la gioia dei presenti. Adesso il rito viene parzialmente ricreato nelle singole case. Inoltre non mancano i consueti concerti natalizi, infatti per tutto il periodo la musica si fa per strada, e i mercatini di Natale. VENETO** Esiste una tradizione davvero particolare: a Verona infatti i regali non li porta Babbo Natale, ma Santa Lucia. Si narra infatti che durante le festività dell’anno 1200, in città si diffuse una sorta di epidemia che colpiva sopratutto la vista dei bambini e che, per scongiurarla, le mamme devote decisero di portare i loro figli in pellegrinaggio a piedi nudi per chiedere la grazia a Santa Lucia, da sempre santa protettrice dei non vedenti. Per convincere i piccoli a mettersi in marcia nonostante il freddo, promisero ai bimbi che al loro ritorno la Santa avrebbe fatto trovare loro dei doni di ringraziamento. Da allora la notte tra il 12 ed il 13 dicembre i bambini di Verona attendono che Santa Lucia porti loro dei doni in groppa ad un asinello. Tradizione portata avanti ancora oggi che culmina con il tradizionale banchetto in piazza Bra, il tutto reso suggestivo dalla stella cometa d’acciaio che esce dall’ Arena di Verona. A Venezia inoltre, ci sono i mercatini di Natale in Laguna che fanno da sfondo alla tradizione e da luogo di incontro. TRENTINO ALTO ADIGE** Il periodo dell’avvento è davvero molto sentito: a parte i caratteristici mercatini di Natale che nascono dalla tradizione popolare di scambiarsi doni artigianali, fatti a mano anziché comprati, c’è una consuetudine particolare, quella della Corona dell’Avvento. Ogni famiglia realizza una corona intrecciando rami di abete e nastri rossi di seta; su di essa vengono inserite quattro candele ed ogni domenica precedente al 25 dicembre, le famiglie si ritrovano intorno al tavolo per accenderne una insieme aspettando il giorno di Natale. EMILIA ROMAGNA** La tradizione è l’albero decorato e il presepe con i Re Magi che partono da lontano e arrivano per l’Epifania. In ogni città le piazze si riempiono di mercati con prodotti tipici tra cui il torrone artigianale e le vie del paese si animano si giocolieri e saltimbanchi. CENTRO ITALIA LAZIO** Per quanto riguarda le tradizioni natalizie del Lazio bisognerebbe scrivere un articolo a parte. La presenza del Pontefice nella capitale infatti rende il Natale più solenne rispetto a qualsiasi altra città d’Italia. A Roma i festeggiamenti iniziano l’8 dicembre, quando il Papa raggiunge a piedi Piazza di Spagna per portare dei fiori alla statua della Madonna che si trova di fronte alla chiesa di Trinità dei Monti seguito da un fiume di romani e turisti che assistono con coinvolgimento al rito. Il 24 dicembre poi si svolge la classica messa di mezzanotte in Vaticano e a seguire, la mattina del 25 il Papa diffonde il messaggio pastorale affacciandosi dalla finestra sul sagrato di San Pietro. Inoltre l’Epifania è l’evento più atteso dai bambini, soprattutto quelli romani, che accorrono numerosi in Piazza Navona dove sono presenti giostre e bancarelle. MARCHE** A Natale si riempiono di mercatini tipici, il più folkloristico sicuramente quello conosciuto come la Candelara; in un piccolo borgo nel pesarese viene allestita una fiera dedicata esclusivamente alle candele e, per l’occasione, in paese vengono spente tutte le luci artificiali ed accese milioni di candele per creare una magica atmosfera davvero suggestiva.Tradizione arricchita dai concerti in chiesa e nei teatri, dai presepi viventi, da fiere e spettacoli. TOSCANA** Le tradizioni natalizie sono molto legate all’ elemento del fuoco, nell’ accezione di portatore di luce e calore. In un paesino in provincia di Lucca si svolge uno dei riti più particolari della regione, quello dei Natalecci: si tratta di imponenti costruzioni fatte con i rami e gli arbusti ricavati dalla pulitura del sottobosco durante l’autunno, che superano anche i 10 metri. Secondo la tradizione, i Natalicci vengono arsi il giorno della Vigilia e bruciano per tutta la notte illuminando la strada al Bambino Gesù. Lucignano (AR) ospita la Fiera del Ceppo, antica manifestazione che si svolge ogni anno il sabato e la domenica precedenti al Natale e che conserva ancora oggi lo spirito di aggregazione avvertito dalla gente, conquistata dai suoni e colori del paese. A Siena, mentre nella chiesa di Santa Lucia si svolgono le funzioni religiose, nel centro storico prende forma una fiera particolarmente amata dai bambini, piena di ceramiche, giochi e dolciumi. MOLISE** Tra le tradizioni natalizie del Molise spicca fra tutte quella della Faglia di Oratino, un borgo medievale perfettamente conservato. Qui viene costruito un cero fatto di rami secchi e canne altro circa 15 metri, che viene portato a spalla da 40 persone del luogo fino alla chiesa più importante del paese, dove viene bruciato per tutta la notte della Vigilia. La mattina di Natale poi le persone si ritrovano nella piazza per raccogliere i resti dell’enorme falò per conservarli come augurio di felicità e prosperità per l’anno nuovo. Terra di zampogne e zampognari, simboli importanti presenti in vari aspetti della storia e della cultura. La Novena è un rituale religioso che dura nove giorni, ma è anche il nome che si dà al brano musicale, tipico natalizio eseguito dagli zampognari. Ad Agnone (Isernia), invece, ogni anno i cittadini diventano attori, e indossando i costumi tipici sfilano per le vie della città, catapultando lo spettatore indietro nel tempo, quando alla vigilia di Natale gli abitanti aspettavano la mezzanotte, accendendo il fuoco per illuminare i vicoli scuri della città. UMBRIA** La tradizione del Natale è molto sentita, sarà perché è proprio la regione che diede i natali a San Francesco, inventore del presepe nella forma che noi tutti conosciamo. Nel mese di Dicembre la città si riempie di alberi di Natale, il più grande al mondo è proprio quello di Gubbio (costruito sulla montagna) e visibile da aerei o droni. Ricca tradizione anche di presepi a grandezza naturale e viventi. ITALIA DEL SUD CAMPANIA** ed in particolare la splendida Napoli è famosa nel mondo per la tradizione dei presepi, tanto che in città esiste una via piena di botteghe di artigiani che, per tutto l’anno, realizzano e vendono le statuine tipiche della scena della Natività, ma anche ironiche rappresentazioni di personaggi della politica e dello spettacolo che durante l’anno si sono distinti non solo positivamente. Il sacro ed il profano quindi si mescolano ed ogni famiglia napoletana, anche la meno religiosa, non rinuncia a realizzare un presepe del tutto personalizzato che deve essere finito rigorosamente prima della cena della vigilia. A Salerno poi, ogni anno si rinnova la tradizione delle famose Luci d’Artista: la città si illumina con delle elaborate decorazioni di luminarie che vengono realizzate seguendo un tema ben preciso che cambia ogni anno, creando uno spettacolo luminoso davvero suggestivo. Non mancano sicuramente i mercatini e le zampogne, tradizioni arrivate dal nord ma che arricchiscono e rendono magiche le feste di Natale in Campania. Di grande rilievo è la preparazione culinaria legata alla tradizione pasticciera con zeppole e struffoli. Si sostiene da sempre che quando si preparano gli struffoli, non bisogna ne farsi vedere, ne sentire dalla gente invidiosa, finirebbero per scoppiare. PUGLIA ** La tradizione natalizia in questa regione è legata ai presepi, che si realizzano dal 1800, quando ogni famiglia costruiva un presepe riproducendo la Natività con statuine in gesso, terracotta e carta pesta. Occupano inoltre un posto di rilievo le tradizione culinarie, infatti ogni famiglia ha un calendario culinario, sul quale sono segnati piatti tipici a seconda della ricorrenza. A Lecce ogni anno all’ interno del meraviglioso anfiteatro romano viene realizzato uno splendido presepe monumentale in cui vengono ricreati i tipici ambienti rurali del Salento con gli ulivi, i muretti di mattoni bianchi e le rappresentazioni gli antichi mestieri che vengono raffiguranti con statue in gesso e cartapesta. Sempre a Lecce si svolge poi la classica Fiera di Santa Lucia dove, oltre alle bancarelle che offrono i deliziosi prodotti tipici regionali, molti artigiani locali mettono in mostra i propri presepi realizzati rigorosamente a mano. BASILICATA** Il Natale dei lucani è ricco di tradizione, profumi, colori, festa, corsa ai regali e buona cucina. La scenografia non delude mai, come a Matera, dove i Sassi vengono illuminati nella parte più suggestiva da una cometa luminosa, per ricreare un presepe naturale. Anno dopo anno i gesti sono sempre gli stessi tramandati da padre a figlio. Una tradizione immortale è quella del Falò di Natale, in particolare nei paesi di Nemoli e San Fele la notte di Natale si accendono falò, la cui funzione simbolica sarebbe quella di riscaldare il Bambinello appena nato, e proteggerlo dal gelo e freddo. CALABRIA** In Calabria Natale è servito a tavola! La tradizione infatti ruota tutta intorno al cenone della Vigilia che è il frutto della collaborazione di tutta la famiglia e anche dei vicini di casa, per sottolineare lo spirito aggregativo di queste festività. In alcune località il cenone deve essere costituito di 13 portate, come i 12 apostoli con il Cristo, mentre in altre solo di 9, come i mesi di gravidanza in ricordo di quella della Vergine Maria. In nessuna tavola però può mancare il classico pane di Natale che i calabresi chiamano u Natalisi: secondo la leggenda sono i cari defunti a preparare questo pane per simboleggiare la loro presenza ai festeggiamenti in famiglia. L’odore dell’olio fritto che si spande per i vicoli dei centri storici avverte che il Natale è alle porte. Ogni anno la tradizione si ripete, le famiglie fanno l’albero e il presepe che accompagnano tutto il periodo di festa, il tutto allietato dai canti e le musiche della zampogne che percorrono le strade dei paesi la mattina e la sera. Degne di nota sono le manifestazioni folkloristiche nei paesi di origine albanese, come Spezzano Albanese, mentre un’altra piccola minoranza linguistica, con tradizioni e costumi propri si trova a Guardia Piemontese, paese fondato da gruppi di esuli piemontesi. ISOLE SICILIA** Pensando alla Sicilia rimane difficile immaginare i classici paesaggi tipici invernali che caratterizzano il periodo delle festività, ma anche in questa splendida terra baciata dal sole il Natale arriva con tutte le sue tradizioni. Tutto ha inizio l’ 8 dicembre quando le strade e le case si vestono a festa e proseguono con le celebrazioni in onore di Santa Lucia, molto cara agli isolani e patrona della città di Siracusa. Famosi sono i canti natalizi, le cosiddette Novene che gli zampognari intonano in dialetto animando le strade della città, ma anche i presepi viventi. Il più suggestivo sicuramente quello di Custonaci, in provincia di Trapani, che prende vita all’ interno di una grotta naturale affacciata sul mare. Una tradizione tutta siciliana è quella del gioco della Zecchinetta, un antico gioco di carte che la leggenda vuole sia stato inventato dai lanzichenecchi nel sedicesimo secolo; originariamente era accessibile solo agli uomini, mentre oggi sono ammesse ovviamente anche le donne ed ogni partita si conclude tra le risate e l’entusiasmo generale quando il banco paga i vincitori. Durante il periodo natalizio Catania e Palermo vengono addobbate con decorazioni natalizie da togliere il fiato, i centri storici e le vie più caratteristiche delle cittadine siciliane vengono illuminate da luci e candele. Ad Erice (TP) va in scena la manifestazione La Zampogna d’Oro, che riunisce i migliori zampognari del territorio. A Caltagirone troviamo presepi realizzati prima di creta, poi di ceramica, talmente belli da fare di questa arte popolare, nel corso dei secoli, un’attività artigianale. L’Epifania regala invece delle processioni e delle feste religiose che affondano le proprie radici centinaia di anni fa, come U Pagghiaru a Bordonaro una tradizione risalente all’XI secolo che fu importata dai Padri Basiliani per festeggiare il giorno del Battesimo del Signore. Altra grande manifestazione nel giorno dell’Epifania è quella che si svolge a Barcellona Pozzo di Gotto con la tradizionale processione di Gesù Bambino, accompagnato dal suono delle cornamuse e dalla sfilata di caratteristici personaggi. SARDEGNA** il Natale è sinonimo di riunione, di condivisione e di famiglia; in passato infatti durante le festività i pastori rientravano a casa dalle montagne per riunirsi finalmente alla propria famiglia, solitamente intorno al fuoco del camino che per l’occasione veniva rimbiancato e decorato. Oggi sono ancora numerose le tradizioni particolari che si tramandano da secoli, una su tutte quella del “Signum Judicii” o “Señal del Judici”: nella cattedrale di Alghero, la notte della Vigilia, i fedeli intonano questo antico canto medievale in catalano, una sorta di invocazione del Bambino Gesù con la chiesa completamente al buio. Solo alla fine del canto, quando secondo la credenza lo Spirito Santo arriva tra i fedeli, la cattedrale viene illuminata improvvisamente a giorno. Altra usanza tipica del periodo delle festività è quella della “ Sa Candelaria” che si svolge il 31 dicembre; a partire dal mattino i bambini bussano di porta in porta chiedendo il pane (preparato proprio per quest’occasione e conosciuto come cocones), la frutta, i dolciumi e qualche moneta ponendo sempre la stessa domada: “a nolla dazes sa candelaria?” (“ci date la candelarìa?”). A Gergei, piccolo paese dell’entroterra cagliaritano, nella notte del 24 dicembre si svolge la rappresentazione del presepe vivente itinerante, altra manifestazione è quella della Festa della Famiglia e Sagra de “Sa Pertusitta”, “Sa Zuada” e “Su Cabude”. Questa sagra si basa nella benedizione di caratteristici pani che rappresentano il mondo dei pastori (Pertusitta) ed il mondo dei contadini (Zuada e Cabude). A Olmedo (SS) invece viene presentato un originale presepe fatto interamente con il pane, realizzato da maestri artigiani nella suggestiva cornice della chiesa di Nostra Signora di Talia. Si conclude così il nostro viaggio ideale alla scoperta delle tradizioni natalizie del nostro Bel Paese. BLOG EDEREL
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