BLOG EDEREL
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Argomento trattato al Centro Ederel
Info e iscrizioni: segreteria Nunzia 335.6464259 - segreteria amm.va Raffaella 393.9715464 ---------------------------------------------------- Abbiamo cominciato il nostro viaggio verso l’alto partendo dal basso, dalla terra immobile, solida e densa. Abbiamo così compreso il nostro corpo, le basi e tutte le cose associate all’ uno. Con il secondo chakra si entra in una nuova dimensione: quella in cui un elemento ne incontra un’ altro e diventano due. E’ da qui che si entra nella dualità, passiamo dall’ elemento della terra a quello dell’acqua, dove il solido diventa liquido, l’immobilità diventa movimento e la forma diventa mancanza di forma. Unendosi a un altro, nascono desideri, emozioni e sessualità. Questi sono tutti aspetti della coscienza a livello del secondo chakra, e tutti inducono il cambiamento. Il cambiamento è un elemento fondamentale della coscienza, richiama la nostra attenzione, ci risveglia dal sonno. Senza cambiamento la mente diventa ottusa, non vi è crescita, non vi è movimento. La coscienza è stimolata dal cambiamento. Nella filosofia cinese c’è un famoso libro intitolato “i ching” cioè il libro dei mutamenti. Questo è un sistema di saggezza basato sul concetto del mutamento come risultato di due forze opposte: lo yin e lo yang. Esse rappresentano il femminile e il maschile, la terra e il cielo, il ricettivo e il creativo. Queste due forze interagiscono tra di loro creando il mutamento intorno ad uno stato di equilibrio. Il secondo chakra è situato nella parte inferiore dell’addome, tra l’ombelico e i genitali. Corrisponde al ganglio nervoso del “plesso sacrale”, questo plesso si aggancia al nervo sciatico ed è un centro di movimento per il corpo. E’ anche detto “la sede della vita”, c’è chi associa nelle arti marziali questo chakra con il punto hara. L’elemento di questo chakra è l’acqua, pertanto è associato alle funzioni corporee che hanno a che fare con i liquidi: circolazione, urine, sessualità e riproduzione. In sanscrito, il chakra è detto svadhisthana , tradotto come “la propria dimora”, dalla radice sva , “proprio”. Lo troviamo anche nella radice svad che significa “addolcire” oppure “assaporare con gioia, godere o apprezzare”. Il simbolo tantrico di svadhisthana ha sei petali, di colore rosso vermiglio, ma contiene altri due fiori di loto all’interno del chakra. Alla base del loto centrale vi è una luna crescente che contiene all’interno un alligatore con la coda avvolta, detto makara, rappresenta il desiderio che consuma e le passioni che devono essere imbrigliate per poter passare oltre. #centroyogaederel BLOG EDEREL
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