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COS’È LA PEDAGOGIA
Definita scienza ed arte dell’educazione, la pedagogia interviene nell’ apprendimento umano, ovvero nella modificazione progressiva di atteggiamenti e comportamenti, in funzione del loro sviluppo e miglioramento. La pedagogia applicata è l’estensione operativa della pedagogia, si occupa dei processi di cambiamento. Quando l’educazione ha prodotto disarmonie nella personalità e disfunzioni, la pedagogia applicata favorisce una ripresa del processo di contatto con il proprio sè mirato a produrre comportamenti sani e aumentare il benessere nella relazione con sè stessi e con gli altri. Nella nostra cultura occidentale la storia ci ha raccontato come sia stato facile separare il mondo delle idee (èidos) da quello della materia (caos) già ai tempi del filosofo Platone. Dopo costui vennero tanti altri autorevoli filosofi e pensatori, ma tutti seguirono questa impostazione, difendendo il principio che si possa acquisire una certa conoscenza di se stessi senza presupporre necessariamente una conoscenza del corpo. La Pedagogia Olistico-Scientifica è un approccio all’Educazione e all’Apprendimento basata su una Visione completa dell’Essere Umano in cui sono interconnesse Psiche, Emozioni, Funzioni Cognitive e Corpo, ma anche l’Essere Umano stesso è interconnesso atomicamente ed energeticamente con Tutto. Nelle arti marziali antiche che hanno preso origine dallo Yoga indiano, passando al Tai Chi Chuan cinese, per poi radicarsi in tutto l’Estremo Oriente (nella stessa Cina, il Kung Fu ecc.; in Corea il Taekwondo; in Giappone, Judo, Kendo, Karatedo ecc.; in Thailandia, il MuayTay ecc.; in Vietnam il Viet vo dao ecc.), il punto di partenza è un altro: IO sono il mio corpo. Ed è qui che cade il dualismo mente-corpo, in quanto non sono più considerate come due cose separate. La persona, in tutte le arti marziali, non è solo un corpo che compie dei gesti e non è solo una mente che ragiona o un cuore con delle emozioni, ma è tutto insieme. Questo approccio è detto “olistico”. Psicopedagogia applicata alle arti marziali Ciascun essere umano ha potenzialmente l'intelligenza che lo conduce alla conoscenza graduale del mondo circostante e all'impiego di certi mezzi per impadronirsene e affermare se stesso. Tutti siamo in un certo modo responsabili con le parole, gli atti e con gli atteggiamenti, dell'educazione delle persone che ci vivono accanto. L'educazione impegna tutta la vita e tutti noi. La pedagogia è intesa come scienza dell'educazione. Nel nostro secolo si sono molto sviluppati gli studi scientifici intorno alla psicologia dell'età evolutiva che va dalla nascita alla completa formazione dell'uomo. Dal punto di vista pedagogico le arti marziali si rivolgono ai bambini come un gioco, impostando una gamma di esercizi il più vasta possibile per un maggior arricchimento degli schemi motori, migliorando quindi la coordinazione motoria. Proporre l’arte marziale, da parte del maestro o istruttore, anche come gioco realizza quelle condizioni neuromotorie e psicologiche che, grazie alle molteplici esperienze del bambino, permettono diverse modalità esecutive del movimento nella coordinazione, precisione, funzionalità ed efficienza; gli elementi del gesto tecnico specifico non avranno un carattere di estrema rigidità ma dovranno destare nel bambino interesse e curiosità. Le potenzialità delle arti marziali possono offrire un valido aiuto anche a chi, avendo vissuto esperienze di privazioni, abbandono o violenze, si trova nelle condizioni di rimodulare e ricalibrare il proprio io. Sviluppo del coordinamento e delle abilità corporee, miglioramento dell'autostima e controllo dell'aggressività, sono i principali obbiettivi. Queste caratteristiche della persona sono da sempre oggetto di considerazione nella pratica delle arti marziali in quanto il fine ultimo delle discipline marziali mira principalmente all'equilibrio della persona e alla sua salvaguardia da nemici esterni ma anche interni. Per riuscire a portare avanti un lavoro con persone o bambini che siano, si deve uscire dagli schemi della tradizione marziale; solo lavorando sulla singola persona e sul suo "problema" si potranno raggiungere dei risultati positivi. Si può quindi affermare che la pratica delle arti marziali può essere, attraverso la sua pedagogia e la sua didattica, una pratica educativa a tutti gli effetti. BLOG EDEREL
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