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Sicuramente sentendo la parola solstizio avrete immaginato che ci sia di mezzo il sole, ed infatti il termine viene dal latino e dall'unione di sol (sole) con il verbo sistere (fermarsi).
I solstizi sono due, uno invernale e uno estivo, e sono esattamente i due opposti sia per quanto riguarda il rapporto Terra-Sole sia, di conseguenza, per quanto concerne gli effetti sul nostro pianeta e sui due emisferi che lo compongono. Il Solstizio d’Inverno quest’anno cade venerdì 21 dicembre, segnerà il giorno più breve dell’anno mentre la luna piena illuminerà il cielo notturno e sarà visibile nella notte più lunga dell’anno. I due eventi non sono perfettamente allineati: la luna piena raggiungerà il culmine alle 18:50 (ora italiana) del 22 dicembre, mentre il solstizio avverrà un giorno prima alle 23:23 italiane. Tuttavia, ad occhio nudo, la luna apparirà come piena per diversi giorni. Questo evento sarà accompagnato da quella che la NASA definisce la Luna Fredda (Cold Moon) o la Luna della Lunga Notte (Long Night Moon). Questi nomi risalgono agli indigeni americani, che consideravano la luna piena di dicembre come l’inizio della parte più fredda dell’anno, nonostante le temperature medie più basse nell’area si registrino nel mese di gennaio. Inoltre, la Luna della Lunga Notte deve il suo nome proprio alla notte più lunga dell’anno nel giorno del solstizio d’inverno. Ma con quale frequenza questi due eventi coincidono? Quando il solstizio d’inverno è adornato da una luna piena? L’ultima volta che si è verificata una simile coincidenza è stata nel 2010 e il prossimo evento non avverrà che nel 2094. Tradizioni del Solstizio d'Inverno Come è facile intuire, il Solstizio d'Inverno è stata nei secoli passati una ricorrenza importante per tantissime popolazioni che festeggiavano questo momento particolare con diversi rituali. Per i celti era Yule la celebrazione che rendeva omaggio al passaggio della stagione con vari rituali. In Britannia presso Stonehenge si eseguivano riti di vario genere probabilmente nell'ora del tramonto. E i Romani? Per questo popolo era la Festa del Sol Invictus sulla quale peraltro pare sia stato rimodellato il Natale. Dal 17 al 23 dicembre per il popolo romano era anche il tempo dei Saturnali, giornate in cui si rendeva lode e sacrifici al dio dell'agricoltura e che cambiava, seppure per pochi giorni, la gerarchia della società. I servi potevano finalmente vivere qualche ora da uomini liberi e godere della vita, salvo poi tornare al punto di partenza allo scadere della festività. Come mai in molte di queste feste pagane erano diffusi sacrifici quali i riti? La ragione è che andando verso l'inverno, stagione avara di nutrimento, si eliminavano in questo modo i capi di bestiame che la popolazione non sarebbe stata in grado di nutrire. Inoltre, forse non tutti sanno che esistesse anche il Solstizio d'Inverno cinese (esattamente come esiste il Capodanno cinese) e rappresenta il momento di massima forza delle Ying. Solstizio d'inverno a Stonehenge Il solstizio d’inverno nella civiltà antica rappresentava numerose festività: il Natale per il cristianesimo; il Sol Invictus per i pagani e per i celti; Yule per il neopaganesimo; Alban Arthan, la festa della luce di Re Artù per la tradizione druidica e il Saturnalia nell’ Antica Roma. Stonehenge è il famoso sito neolitico che si trova a circa 130 chilometri a Sud di Londra, ad Amesbury. È composto da grosse pietre erette dette “megaliti”, poste in forma circolare. Alcuni sostengono che Stonehenge sia un antico osservatorio astronomico e, dunque, legato ai solstizi e agli equinozi: all’alba di questi particolari giorni, la luce del Sole entra perfettamente dalla porta principale del complesso. Non si sa ancora cosa fosse esattamente Stonehenge in origine ma, oggi, è luogo di pellegrinaggio per i seguaci della Wicca e delle altre religioni neopagane, oltre che per la festa celtica. Rituali, culti e celebrazioni inerenti al solstizio d’inverno si contano in tutto il mondo e in numerose culture: basti pensare a Machu Picchu, luogo sacro per gli Inca e dedicato alle osservazioni astronomiche, oppure alle piramidi egiziane disposte in base agli orientamenti solari e stellari. Significato del solstizio d’inverno per la massoneria Per la massoneria, il solstizio d'inverno ha un significato esoterico. Nella tradizione massonica, questo fenomeno è legato al culto di Mitra. La massoneria è un’associazione di fratellanza che si diffuse, in Europa e nel resto del mondo, con l’obiettivo di unire gli uomini affinché potessero essere portatori di un'armonia universale e perfetta. Anche per la massoneria, dunque, il solstizio d'inverno è carico di significato. La celebrazione dei solstizi venne trasmessa dai misteri mitriaci dal mondo classico. Mitra è un dio ellenistico e romanico adorato nelle religioni misteriche dal I secolo a.C. al V secolo d.C. La sua nascita era festeggiata durante il solstizio d’inverno e il suo culto influenzò diverse tradizioni e religioni: nello specifico, si credeva in Cautes e Cautopates, due dadofori che avevano assistito Mitra durante l'uccisione di un toro, simbolo del male. Cautes rappresenta il solstizio d'estate e Cautopates quello d'inverno. È da questo culto che la massoneria ha tratto l’idea secondo la quale si ha l’apertura della Porta degli Uomini in estate e quella degli Dei in inverno: in questo periodo, i massoni devono chiudersi in se – situazione rappresentata dalle giornate più corte – per potersi, poi, aprire alla più grande luce interiore. BLOG EDEREL
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