BLOG EDEREL
BLOG EDEREL
Argomenti trattati al Centro Ederel
Lo yoga e l’ayurveda hanno elaborato e tramandato, nel corso dei millenni, conoscenze profonde su come agire sulla “materia” del corpo non solo attraverso discipline e vie ascetiche, ma anche con l’applicazione di accurate metodologie di purificazione psico-fisica, tecniche di yoga, alimentazione e preparati alchemici. Yoga, corpo e alchimia È abitudine usare il termine alchimia in senso lato, in modo generico senza fare nessun riferimento alla tradizione stessa dell’alchimia. Lo stesso destino tocca alla parola yoga. Tutto è yoga, tutto è alchimia, è vero. Yoga e alchimia descrivono i processi della vita e in questo senso possiamo certamente usare questi termini a ogni occasione che si presenta. Entriamo in punta di piedi nello yoga e nell’alchimia solo per nutrire il lume dell’intelletto di quel sano cibo di cui certe tradizione sono colme. Dal silenzio la vita interna Arriva un momento nella pratica dello yoga dove suono lascia spazio al silenzio, il movimento all’immobilità in modo tale che da silenzio e immobilità possano emergere varie sensazioni; si rende visibile un mondo da sempre presente in noi, il tantra inizia e si presenta come rivelazione. Nella pratica del silenzio si percepisce l’attività della natura che si risveglia all’interno e si permette alla natura di operare per mostrarci la comunione tra il Sé inferiore e il Sé superiore. La “nostra terra” Rimanendo nel silenzio possiamo prendere contatto con le sensazioni corporee. Le sensazioni corporee sono chiamate nell’alchimia tradizionale “Prima materia” l’elemento quantitativo e qualitativo dell’essere (tra i darshan le qualità della materia sono descritte nel vaisesika). Le sensazioni hanno (o sono) tracce di spirito (oro) racchiuso nella materia, nel corpo (piombo). Il corpo si trasforma grazie semplicemente a una “presa di coscienza (prana)” che riesce a riconoscere il corpo come terra e, grazie a una pratica esperienziale (anubhava), poterlo chiamare infine come lo chiamavano gli alchimisti: “nostra Terra”. È solo l’inizio dell’opera. Il processo alchemico si svolge dopo che il vaso (il corpo) sia stato chiuso ermeticamente (Ermes) dall’interno (è la pratica di prathyahara). Si passa allora a quanto viene descritto nella tradizione di certi tantra: si entra nella via del prana; avviene una circolazione fisiologica delle sostanze interne, la conoscono bene i tantrici che descrivono la circolazione attraverso il sistema di chakra, nadi, kundalini. Nella quiete di un corpo pacificato gli elementi sensibili sono lavorati e trasformano il corpo. E’ la quiete che, secondo le antiche filosofie, produce il movimento interiore, è il purusha che pur “facendo nulla” genera il movimento visibile delle gunas. La tavola di Smeraldo, primo e più antico testo alchemico dell’occidente, recita: l’uno indivisibile è lo spirito o forza vitale del cosmo, la medicina per eccellenza si deve ricavare così: – separerai la terra dal fuoco, il sottile dallo spesso, soavemente con grande ingegno. Questo è uno dei motivi per cui ascoltiamo il corpo durante la pratica di Yoga. Facciamo esperienza dell’ “essere terra”, e del mantenere il fuoco interiore (tapas); lo spirito, attraverso il calore attivato, che per altro lo rappresenta scorrerà in maniera sensibile. Questa operazione non richiede volontà ma va eseguita “soavemente e con grande ingegno”; anche Patanjali ci dà questa indicazione quando parla di haimsa, non violenza. Nella pratica del silenzio i due aspetti, terra e fuoco, materia e spirito emergono e si differenziano, svelando le loro qualità e caratteristiche. È il primo gradino della trasformazione. Qual è l’obiettivo del praticante? Forse sopprimere la propria materia/terra? Forse esaltare le virtù dello spirito? Obiettivo è espresso dal concetto di “hata-yoga”, cioè riunione degli opposti (ha è il sole tha è la luna). Gli alchimisti dell’occidente ci insegnano questo: “Spiritualizzare il corpo e corporeizzare lo spirito di modo che uno assuma le qualità dell’altro”. La tentazione porterebbe portarci ad affermare: “…ma è lo spirito che ci interessa!” Lo sa bene l’adepto di Hermes che il fuoco è nel centro della terra. È vero, ogni praticante dello yoga aspira allo spirito, ma fuggiamo dell’idealismo spirituale e raccogliamo le parole di Valentin Andrae, maestro dell’Arte regale che, nel 1459, nelle sue Nozze chimiche affermava: “Sciagura per colui che possiede uno spirito privo di peso”. L'ALCHIMIA DELLA CUCINA AYURVEDICA La saggezza dell’Ayurveda è sopravvissuta fino ad oggi, grazie al fatto che è stata pratica continuamente negli ultimi 5.000 anni. Non solo come sistema di medicina ma soprattutto come guida pratica ad uno stile di vita, alla scelta di cibi e al modo in cui cucinarli. Secondo l'Ayurveda il corpo umano è composto dagli stessi cinque elementi che compongono l'universo (Acqua, Fuoco, Aria, Terra e Spazio), quando siamo vicini a questi elementi, in altri termini in armonia con la natura, insieme all’equilibrio con le energie (dosha) presenti dentro di noi, godiamo di buona salute. Lo scopo principale di tutti i trattamenti ayurvedici è stabilire l’equilibrio dei tre umori costituzionali (dosha) Vata. Pitta e kapha. Nell'universo fisico intorno a noi questi tre umori naturali o Dosha sono attivi e li troviamo nel nostro ambiente, in particolar modo nel cibo che mangiamo. Infatti, sia il corpo umano che il cibo sono costituiti dai cinque elementi essenziali, Terra, Acqua, Fuoco, Aria e Spazio. Nella dietetica ayurvedica viene elaborato un sistema naturale che ci rapporta al cibo in un modo armonico: il sistema dei sei gusti in relazione ai cinque elementi. I sapori dolce, salato, acido, piccante, astringente e amaro vengono direttamente associati ai cinque elementi , così ciascun gusto va ad aumentare o ridurre uno dei cinque elementi presenti nei nostri umori corporei. Ad esempio, il gusto dolce connesso agli elementi terra e acqua, il suo consumo aumenta il dosha Kapha (l’umore corporeo dato da terra+acqua) di contro riduce il Vata. Una dieta equilibrata dovrà contenere la giusta combinazioni dei sei gusti in relazione alla propria tipologia costituzionale. Diamo un’occhiata all'alchimia dei sei gusti: Dolce (Terra e Acqua) Il cibo dal gusto dolce è considerato il più nutriente. Esso fornisce vitamine e minerali preziosi per il corpo che sono necessari per assimilare gli zuccheri. I cibi presenti in questa categoria sono cereali, grano, pane, pasta, riso, semi e noci. Molti frutti e verdure sono anche di gusto dolce. Mangiare dolci soddisfa la nostra fame, aumenta il livello di energia nel nostro corpo e ha anche un effetto calmante. Ma l'uso eccessivo di cibi dolci sbilancia il ciclo interno e porta ad obesità e diabete. Acido (Terra e Fuoco) I cibi che rientrano in queste categorie sono latte, panna acida, yogurt e ricotta. Anche tutti i frutti acerbi sono dal gusto acido. Il consumo di cibo acido aumenta l'appetito, aumenta anche il flusso di saliva e di succhi gastrici. Mangiare troppo cibo acido renderà il nostro corpo più inclino ad accusare dolori e crampi. Salato ( Acqua e Fuoco) Il cibo salato, come ad esempio le alghe, aiuta a purificare il corpo e tonificare la ghiandole surrenali, i reni, la prostata e la tiroide. Esso contiene potassio e iodio che aiutano a bilanciare la presenza di sodio. L’elevato consumo di sale aumenta la ritenzione dei liquidi nel corpo, influenzando così i reni e facendo pressione sui vasi sanguigni e su tutti gli organi. L’eccessivo consumo può causare accumulo di tossine. Piccante(Fuoco e Aria) Gli alimenti che sono piccanti includono cipolla, cavoli di Bruxelles, zenzero, senape, peperoncino in polvere e rosmarino. I cibi piccanti hanno una spiccata proprietà curativa, hanno l'effetto opposto dei cibi salati. Riduce il contenuto liquido dei tessuti, migliora la respirazione e migliora il potere di concentrazione. Le spezie piccanti stimolano la mente e promuovono la circolazione nel cervello. L’eccessivo consumo di alimenti dal gusto piccante può aggravare l'insonnia, l’agitazione e l’ansia. Amaro (Aria ed Etere) I cibi amari sono associati agli ortaggi ed in particolar modo alle verdure a foglia verde. Il Cibo dal sapore amaro aiuta la digestione e migliora il tasso metabolico. Astringente (Aria e Terra) I cibi astringenti che rientrano in questa categoria sono sedano, cetriolo, melanzana, lattuga, funghi. Frutta come mele, avocado, frutti di bosco, uva e pera sono anche astringente. Il gusto astringente presente nella frutta è associato alla pulizia dei fluidi corporei, sangue, linfa e sudore. Tutte le informazioni riportate in questo blog sono a scopo divulgativo generico. Liberamente tratti da varie fonti web. BLOG EDEREL
0 Commenti
Il tuo commento sarà pubblicato dopo l'approvazione.
Lascia una risposta. |
"Affidati alla vita in assenza di credenze
|
|