BLOG EDEREL
BLOG EDEREL
Argomento trattato nella scuola di formazione insegnanti Hatha Yoga e Ayurveda.
PERCHE’ LO YOGA SERVE ALLA REINTEGRAZIONE PERSONALE ? Ciascuno di noi ha vissuto momenti in cui sembrava che tutto crollasse e si disintegrasse in tanti frammenti impossibili da tenere insieme. Eppure spesso l’aspetto più frammentato e caotico della situazione non erano gli eventi in se’ e per se’ ma lo stato della mente. D’altro canto, ciascuno di noi ha vissuto momenti, benchè temporanei, in cui ha provato l’esperienza dello stato di integrazione, uno stato in cui la mente percepisce chiaramente, in cui sembra prevalere la sensazione di un ordine implicito e in cui ci si sente pieni di amore per tutto ciò che ci circonda. Uno stato in cui, in poche parole, ci si sente liberi. Ciascuno di noi desidera ripetere quell’ esperienza. Vorremmo trovare un modo per vivere perennemente in quello stato, invece di cadere sempre in balìa del desiderio, della rabbia, dell’avidità, della frustrazione, del dispiacere e della disperazione. La reintegrazione è il processo di mutamento che trasforma la mente errabonda in una mente centrata, la mente preda dei desideri in una mente appagata, la mente condiscendente verso di sé in una mente realizzata. E’ un processo chiamato yoga. Ci sono tanti modi per spiegare il significato della reintegrazione, ciascuno dei quali riporta alla stessa descrizione: quella di una mente lucida, non ostacolata da alunchè, che vede con chiarezza. Quando vediamo le persone, le cose e gli avvenimenti della nostra vita per quello che veramente sono, prendiamo le decisioni e diamo corso alle azioni che vanno nella giusta direzione. Per descrivere questo stato di integrazione possiamo anche servirci del termine samadhi, o unità. Non esiste separazione, lo stato di integrazione è yoga. Questo stato di integrazione, o di unità, non è qualcosa che creiamo dal nulla con uno studio o una pratica diligenti. Interiormente siamo già integrati. Siamo già capaci, per natura, di avere una percezione chiara. Il nostro sé più riposto è già in uno stato di integrazione. La mente è ciò che maschera quella chiarezza, provocando deformazioni, azioni e giudizi errati che portano alla sofferenza. Una mente non integrata produce sofferenza, schiavitù; lo stato di integrazione è invece una condizione in cui c’è libertà e si gode di ottima salute. L’autentica reintegrazione personale coinvolge tutti gli elementi della vita. Di fatto, il vero significato che sta alla radice della parola ‘yoga’ è ‘integrare’. Tali aspetti comprendono il corpo, il respiro, la mente, l’alimentazione, il comportamento dei sensi, le abitudini, la società e l’ambiente dell’individuo. Per reintegrare la mente è necessario comprendere non solo il suo rapporto con tali fattori, ma anche l’interrelazione tra questi ultimi. L’integrazione è una questione di equilibrio. Secondo la filosofia dello yoga la mente si muove normalmente in molte direzioni. Allo stesso tempo però, sappiamo che è possibile dirigere tale movimento, il che fa pensare all’esistenza di un’altra entità: l’osservatore. L’osservatore è per sua natura costante e immutabile, come la mente esperisce il mondo tramite i sensi, così l’osservatore ‘vede’ attraverso il proprio strumento di percezione, la mente. Quando la mente è libera esperiamo le cose come sono veramente. L’obiettivo più ambizioso della pratica yoga è reintegrare e rendere chiara la visione. Non entra nel merito della composizione specifica di tale visione, ma insegna a comprendere la natura della falsa percezione e i modi in cui eliminare gli ostacoli. Lo yoga è ricerca della vera libertà. BLOG EDEREL
0 Commenti
Il tuo commento sarà pubblicato dopo l'approvazione.
Lascia una risposta. |
"Affidati alla vita in assenza di credenze
|
|